Che significa che immagini, simply me?
Che non ce l'hai fatta? Io non vedo che sono stati pubblicati risultati.
Comunque, ho fatto io l'orale con Femia e posso dire che, solitamente, parte da una domanda estremamente banale, anche teorica, che magari può anche essere la definizione di un teorema. Ma poi da quella domanda inizia a spaziare verso l'infinito. Per intenderci, può sembrarvi che l'orale stia andando una vera schifezza, ma magari lui la pensa diversamente. Il motivo è questo: se anche su questioni complicate, o che vi sembrano assurde, riuscite a ragionare senza dire scemenze, per lui la risposta è comunque ottima. Poco conta che non sappiate rispondere con immediatezza o ci mettiate qualche secondo o qualche minuto. L'importante è rispondere con calma e sicurezza senza dire boiate.
Può anche capitare che vi metta un circuito davanti.
La sua interrogazione ricorda molto quella del prof. Bellone, che però insegna Elettronica. Non si chiedono mai cose a memoria, magari nemmeno su circuiti che stanno sul libro. Si parte dal presupposto che, se i contenuti del corso sono stati correttamente recepiti, lo studente debba avere la maturità di fare ragionamenti, collegare argomenti e dimostrare padronanza e freschezza nell'applicare, anche a circuiti leggermente diversi da quelli del corso, gli stessi concetti che il docente ha spiegato e nel giusto modo.
Cosa più importante, però, è non sottovalutare mai la teoria studiata dal libro. Perché potrebbe sempre e comunque capitare una domandina standard, quale la dimostrazione di un metodo, le correnti di maglia, per esempio.
Personalmente, pensavo di essere andato male quando feci l'orale con Femia. Fu molto ragionato. Voleva mettermi 29 ma alla fine la sua bontà gli suggerì di mettermi 30.
In bocca al lupo, cari.