Personalmente trovo DOVEROSO, specialmente in questo periodo un po' movimentato diciamo, che si festeggi il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, e che si ricordi, almeno in questo giorno, un po' tutti gli eventi del Risorgimento Italiano che ci hanno portati all'unificazione. Avrei voluto acquistare delle bandiere (che in casa mancano ) da mettere fuori al balcone, ma non ho fatto in tempo (e ancora non ho capito dove si acquistano... un'illuminazione a riguardo sarebbe gradita ).
Trovo SCANDALOSO che qualcuno si opponga a queste cose... cominciando da quei leghisti che hanno GIURATO FEDELTA' allo Stato Italiano, ricevono stipendi non indifferenti e privilegi dallo Stato Italiano, e poi disertano le funzioni pubbliche adottando i soliti slogan separatisti. Ipocriti, ladri e ignoranti.
Poi ci sono anche tra di noi, gente di Napoli o Salerno, persone (e basta anche andare su faccialibro per vedere queste cose) che affermano cose del tipo "l'Italia è una farsa, il sud è stato sempre sfruttato dal nord, stavamo bene quando c'era il Regno delle Due Sicilie, un regno prospero dai numerosi primati". Ebbene, non per fare la parte del saccente o dell'intellettuale, ma secondo me dovrebbero farsi un bel ripasso di storia. In primo luogo la Carboneria è nata nel sud, a Napoli, quando era ancora governata da Gioacchino Murat, e le sue attività sono proseguite anche in seguito alla restaurazione dei Borbone, espandendosi poi anche al nord. Il Regno delle Due Sicilie, all'epoca del Risorgimento, era, tra i vari stati italiani, quello più arretrato, sia da un punto di vista industriale che civile: esistevano ancora veri e propri latifondi, le classi più basse non avevano diritti, la situazione era ancora praticamente medievale. Numerose rivolte a Napoli e in Sicilia sono state sempre represse nel sangue, grazie anche all'aiuto delle truppe austriache. Una specie di costituzione venne emanata solo nel 1848. Già nel 1861 era evidente il divario tra nord e sud, e non era solo di tipo economico, ma proprio sociale, per ovvie ragioni storiche: noi del sud, più di quelli del nord, siamo sempre stati abituati a prenderlo dietro, ad essere usati, a badare solo "ai fatti nostri". Ed è sostanzialmente per questo che al giorno d'oggi il sud continua ad avere i problemi che ha, questo, unito ad un nord prepotente che in 150 anni ha ulteriormente sfruttato il sud impedendo lo sviluppo economico e sociale delle nostre regioni. Ma non credo che la soluzione sia separarci dal nord, così non si fa nient'altro che il gioco dei leghisti! Dovremmo rispondere a queste provocazioni con un sentimento di UNITA' NAZIONALE, dovremmo tutti quanti ricordare gli ideali che hanno fatto l'Italia, l'idea di uno di uno Stato Nazionale che si poggia su basi comuni di lingua, di cultura. Grandi idee che stanno venendo lentamente dimenticate, come quella di "libera Chiesa in libero Stato", del bisogno di autodeterminazione di un popolo sfruttato, allora da potenze straniere, oggi da una plutocrazia prepotente e ignorante.
E' incredibile come alcune frasi siano ancora attuali.
L'unità d'Italia è stata e sarà - ne ho fede invitta - la nostra redenzione morale. Ma è stata, purtroppo, la nostra rovina economica. Noi eravamo, il 1860, in floridissime condizioni per un risveglio economico, sano e profittevole. L'unità ci ha perduti. E come se questo non bastasse, è provato, contrariamente all'opinione di tutti, che lo Stato italiano profonde i suoi benefici finanziari nelle province settentrionali in misura ben maggiore che nelle meridionali.
Abbiamo fatto l'Italia, ora dobbiamo fare gli italiani
Quest'ultima frase riferita ai napoletani, secondo me (e non me ne vogliano) a ragione. Diciamocelo, siamo sempre stati degli incivili e lo siamo tuttora, anche se ultimamente si inizia ad intravedere uno spiraglio di luce. Perciò io dico di darci tutti un po' da fare, mandare a casa chi ci vuole solo sfruttare, risvegliare le coscienze tramite la cultura, che lentamente ma inesorabilmente chi è al governo da un po' di tempo a questa parte sta ammazzando.Altro che Italia! Questa è Africa. I beduini, a riscontro di questi cafoni, sono fior di virtù civile