Mi scuso per il wall of text poco interessante, non leggetelo, perchè è inutile.
Cosa gira nell'etere?
Ragazzine scomparse, uccise, date in pasto ai media. Due volte vittime: la prima per mano del mostro di turno, la seconda per mano di una mentalità aziendale, una corsa allo share senza limiti, un inseguimento del prossimo scoop di un caso infinito. E mentre il loro cadavere andrà man mano in putrefazione, apparirà sulla scena una nuova vittima di un nuovo mostro, e loro verranno messe nel dimenticatoio. Come dei giocattoli. E intanto nel telespettatore si fa sempre più profonda un'idea: l'idea che questo mondo fa schifo; è meglio evitare certi pericoli, è meglio restare al sicuro in casa a guardare la tv, è meglio essere passivi, è meglio non mettere al mondo figli.
Tronisti, cantanti dalle dubbie doti, ordinari idioti rinchiusi in una casa per mesi, reality e programmi in cui perfetti sconosciuti, ignoranti, e cafoni, vengono spacciati per gente famosa. E intanto il telespettatore si riempie il cervello di informazioni di cui tutto sommato non se ne farà niente durante il resto della sua miserabile vita, che al più potrà usare una volta o due in una discussione casuale con il conoscente di turno. Contemporeamente egli gode dell'idiozia trash di certi personaggi che vede in televisione, perchè è solo rispetto a questi che egli riesce a sentirsi superiore, e si sente bene, non sente il bisogno di automigliorarsi, nè di uscire fuori a confrontarsi con altri.
Eserciti di politici, avvocati, religiosi, mafiosi, a volte queste 4 cose insieme, che si uniscono in gruppi che poi si sfaldano, un momento si alleano e in quello successivo si fanno guerra. E intanto sfruttano tutto il tempo a loro dedicato sulla televisione per criticarsi l'un l'altro, giocare a chi fa la voce più grossa, il problema attuale è solo un pretesto per urlare e parlare d'altro. Il telespettatore capisce che in questa società bisogna essere monocromatici: ognuno è saldamente schierato da una parte o dall'altra, finchè il prossimo ciclo del trasformismo politico non invertirà nuovamente i ruoli. Non conta cosa si dice, ma quanto si urla per dirlo, solo chi urla più forte ha ragione. E intanto il telespettatore, sebbene ogni tanto si possa chiedere se queste persone non stiano veramente recitando, reprime subito questo pensiero perchè lo ritiene troppo "strano": in anni e in anni di televisione, non ha mai sentito pronunciare la parola "recitazione". Forse l'avrà sentita a scuola... Ma sicuramente in televisione non si recita!
Giornalisti dalla dubbia etica ma dall'indubbio colore politico che riportano il giorno dopo eventi in maniera completamente stravolta. Ma il telespettatore, anche nel caso in cui se ne dovesse vagamente accorgere, non vi pone abbastanza attenzione, forse in realtà era stato lui ad interpretare male il fatto, precedentemente, prima che il giornalista ne parlasse. Dopotutto un giornalista è un professionista, come si fa a sbagliare lui?
Slogan elettorali, pubblicitari, la ricetta del giorno della Clerici, il concetto di "terrorista informatico" detto da Fede e che entra nella mente di milioni di persone. La parola "Berlusconi" lanciata alla velocità della luce nello spazio un milione di volte al secondo. Forse c'è qualcosa che non va.
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