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Il Prof D'Apice e la citazione dell' Inferno di Dante.


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Questa discussione ha avuto 10 risposta/e

#1
Edd

Edd

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" E quindi uscimmo a riveder le stelle. "

Scritta a fine corso alla lavagna dal caro D' Apice, ha detto che è un prassi, una frase storica che viene scritta alla fine di tutti i suoi corsi di matematica 1. Leggende narrano che è uscito velocemente e senza salutare perchè si è commosso, secondo me voleva atteggiarsi come sempre! :laugh:

Ma io continuo a non capire il significato della frase! Sono state formulate varie ipotesi ( in fondo è un terzina di Dante, ha almeno quattro modi per essere interpretata ):

- La discesa è finita, ora vi tocca fare la salita ( per il purgatorio ).
- Finalmente questo inferno di corso è finito, questa classe è una bolgia.
- Questo corso è stato un inferno, ora godetevi il paradiso ( molto poco probabile ).

Allora? Come la interpretate?


http://www.nokappa.i...rizzontale2.php

Il mondo è bello perché avariato. D'Apice ©

#2
Chaos88

Chaos88

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Il viaggio di Dante è stato tortuoso, prima nell'inferno, passando per il purgatorio ed arrivando per il sospirato paradiso.

A mio avviso quello di D'Apice è un messaggio augurale, un modo per dire a tutti voi (noi) che la vita, come il corso, è un lungo viaggio che se fatto con cognizione, criterio, passione e dedizione, prima o poi poterà al paradiso, alle stelle.
Andrea Cardaropoli - Rappresentante all'area didattica di Ingegneria dell'informazione

"..E chi non ha le ali, non deve mettersi al di sopra degli abissi." F.W. Nietzsche
http://www.chaosottolo.it

#3
Edd

Edd

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Ma allora perchè far coincidere la massima con la fine del corso?

Insomma, perchè proprio l' ultima frase e proprio l' ultima dell' Inferno, la Divina Commedia è un' opera didattica e uno dei fini è quello di diffondere la morale Cattolica. E' piena di messaggi importanti, secondo me interpretarla come un semplice augurio è riduttivo, insomma il riferimento all inferno ( in particolare, oltre che al viaggio tutto ) è palese.

E poi, nessun paragone tra noi e i dannati? :cray:
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Il mondo è bello perché avariato. D'Apice ©

#4
Chaos88

Chaos88

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Forse la scrive anche per una semplice motivazione... del primo semestre Matematica I spesso è un corso difficile per i ragazzi, che al termine, escono a rivedere le stelle.

Non credo ci sia riferimento alla religione nella sua citazione.

Ovviamente questo è un mio pensiero!
Andrea Cardaropoli - Rappresentante all'area didattica di Ingegneria dell'informazione

"..E chi non ha le ali, non deve mettersi al di sopra degli abissi." F.W. Nietzsche
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#5
DeepRed

DeepRed

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Ah quel Ciro D'Apice...croci e delizie...e come sempre anche stavolta c'ha lasciati con una delle sue...Spaccc...!

:clap2: :clap2: :clap2: :clap2: :clap2:

#6
Morgan

Morgan

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Secondo me D'Apice voleva dividere il cammino di un Ingegnere in 3 parti.
L'Inferno: ovvero i corsi che comportano alzarsi presto la mattina, saltare la partita di calcetto o il cinema per studiare e cose così (poi non tutti le fanno :P)
Il Purgatorio: ovvero dove veniamo messi alla prova, gli esami sono dei traguardi da superare per arrivare alla "purificazione"
Il Paradiso: Una volta Ingegneri la vita è una pacchia (almeno così dovrebbe essere visto i guadagni che ci si immagina e che ci si prospetta :P)

Quindi forse voleva dirci, come dice anche Chaoss88, che l'inferno è superato che possiamo aspirare alle stelle :D (Divise per 6 passaggi all'inferno + 2 anni di specialistica :D)


Edit: mi accorco che non mi sono espresso bene ma interpretate :lmfao:

Edit2: la frase è stata un bel gesto comunque, mi è piaciuta tanto :D
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#7
Frankie

Frankie

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Il Paradiso: Una volta Ingegneri la vita è una pacchia (almeno così dovrebbe essere visto i guadagni che ci si immagina e che ci si prospetta :P)


mhmm ho i miei dubbi su quest'affermazione ^_^
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#8
Morgan

Morgan

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Beh diciamo che cmq le stelle dovrebbero essere quelle di realizzare il proprio sogno di diventare ingegnere allora :D
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#9
aRbok

aRbok

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Secondo me era meglio citare la Divina Commedia il primo giorno di Ingegneria...

"Per me si va nella città dolente,
per me si va ne l'etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.
Giustizi mosse il mio alto fattore;
fecemi la divina podestate,
la somma sapienza e'l primo amore.
Dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne,e io etterno duro.
Lasciate ogne speranza,voi ch'intrate".
Fai ciò che vuoi : sarà tutta la Legge. Amore è la Legge, Amore sotto la Volontà.

#10
d-Enzo

d-Enzo

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Scusate ma qua son ferrato, visto che al liceo, ipernegato per le materie umanistiche, riuscivo a incastare i voti buoni in Italiano grazie alla Divina Commedia :lol2: :lol2:

I miliardi di libri scritti sulla Commedia convergono sul fatto che tutta la Commedia stessa è una metafora della vita, errore-pentimento-correzione-redenzione, che per Dante è sorretta equamente tra raziocinio (Virgilio) e fede (Beatrice). L'ultimo canto dell'inferno rappresenta proprio il passaggio tra il pentirsi e l'iniziare a porvi un rimedio: al culmine della visione dello sbaglio (Lucifero), l'uomo può solo iniziare a risalire, insomma come si suol dire in napoletano "Chiù nir r'à mezzanott nun c sta nient"! Ad un certo punto si scorgono le stelle, che rappresentano il traguardo, ma sono ancora troppo lontane, e per raggiungerle la via è lunga e 'l cammino è malvagio (nel canto l'uscita è rappresentata da una caverna buia e col suolo sconnesso). Inoltre gli ultimi versi del canto recitano:
salimmo sù, el primo (Virgilio, la ragione) e io secondo,
tanto ch'i' vidi de le cose belle
che porta 'l ciel, per un pertugio tondo.
E quindi uscimmo a riveder le stelle.

che praticamente vuole dire che le cose belle le riesci a vedere, ma solo in minima parte (il pertugio tondo) e quindi c'è da lavorare. Ovviamente la critica in generale si dilunga tantissimo, ma questo basta per fare la trasposta ( :D ) per ingegneria: hai visto il demonio, sai che la via è lunga e difficile, ma sai anche dov'è il traguardo e come fare per arrivarci, ma se vuoi arrivarci te la devi sudare!

#11
Edd

Edd

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E' bello leggere i versi del sommo poeta analizzandoli prima superficialmente poi con minuziosa attenzione. Commentare soggettivamente, poi, è qualcosa di davvero divertente.

Il punto è che, pur dando interpretazioni personali, il dubbio rimane: Cosa voleva dire D' Apice?

Insomma, l' endecasillabo in sè contiene messaggi davvero importanti, soprattutto se combinati con il nostro percorso di aspiranti ingegneri che è facilmente paragonabile a quello ultraterreno di Dante, in particolare per quanto riguarda le pene dell' inferno! :lol2:
http://www.nokappa.i...rizzontale2.php

Il mondo è bello perché avariato. D'Apice ©




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